Dott.ssa VERONICA GALLO

Dott.ssa VERONICA GALLO

Mi chiamo Veronica Gallo, sono psicologa-psicoterapeuta famigliare ad indirizzo sistemico relazionale. Lavoro presso il consultorio del Centro della famiglia dal 2018. Sono iscritta all'albo degli Psicologi del Veneto con n 5953 del 29/03/2007 e all'AIMS (Associazione Internazionale Mediatori Sistemici) dal 2021.

Il ruolo della famiglia

Il primo luogo formativo per me è stata la mia famiglia d'origine: mio padre, mia madre e mio fratello. Lì ho imparato a ricevere il bene, a donarlo, a confrontarmi, a litigare bene, a esprimere e ascoltare bisogni, a prendermi cura di me, delle cose e degli altri. Ho imparato a mediare, ho visto la bellezza della relazione di coppia e gustato la preziosità dell'essere fratelli. Ho imparato a riconoscere le differenze e a valorizzarle. Ho sentito di appartenere a due stirpi attraverso cui mi sono stati passati tanti valori, in primis la fede in Dio, la bellezza del donarsi e del perdonarsi, la stima degli esseri umani e l'importanza di partecipare per costruire il mondo. Ho imparato a fare tante cose e direi che le mie mani mi continuano a salvare sempre, perchè quando le cose si fanno troppo difficili e "scure", la strada dell'usare le mani mi riporta alla Bellezza: pianoforte, organo, chitarra, colori, pennelli, ago-filo, carta, chiacchierino, uncinetto, corde, macchina da cucire e qualsiasi altro materiale sono strade per la mia necessità di semplificazione mentale. Sono una creativa eclettica fantasiosa per nulla precisa.

L'esperienza con gli Scout

Un'altra grandissima e amatissima famiglia per me è stata la Federazione Scout d'Europa: lì ho vissuto i legami d'amicizia più forti, trovando altre sorelle e fratelli, amicizie vere e profonde che ancora gusto. Ho imparato a fare fatica senza temerla, a lavorare in gruppo, a servire gli altri con gioia, a riconoscerli nelle loro specificità e a promuoverne la crescita, a valorizzarne le competenze, anche quando è più faticoso. Vorrei riuscire sempre a vivere la vita come un Grande Gioco, con fiducia e leggerezza, ma questa è una cosa che non mi è ancora automatica!

La formazione

Mi sono laureata in Psicologia clinica e di comunità nel 2005 presso la facoltà di Psicologica di Padova con una tesi sperimentale dal titolo "Evoluzione dei ruoli di genere e competenza familiare". Il mio relatore di tesi è stato don Mario Cusinato, fondatore del Centro della Famiglia. L'ho conosciuto in primis come docente del corso di psicologia delle relazioni famigliari. L'ho scelto come mio relatore perchè mi è piaciuto molto il suo approccio di ricerca e di cura che ha dedicato alle famiglie che seguiva. Di questo mio "padre professionale" mi porto un grande insegnamento: vivere la relazione terapeutica con le famiglie attraverso un approccio di ricerca e un impegno deontologico di formazione continua, con uno sguardo attivo e valorizzante, che non dà mai per scontato i modelli di famiglia, ma che sempre cerca, ascolta e studia per permettere alle funzioni terapeutiche di "funzionare davvero", seguendo i cambiamenti che nel tempo le famiglie vivono. Il suo è stato un approccio che ho stimato molto e l'ho sentito anche io una necessità per poter svolgere con efficacia il mio lavoro.

Esperienze professionali

Ho svolto il tirocinio presso il Consultorio famigliare e i servizi per l'età evolutiva di Parè di Conegliano. Tra il 2004 e il 2006 ho lavorato su progetti di prevenzione al rischio sostanze (ex Legge 285) in convenzione con l'Ulss 7 di Pieve di Soligo, e sono stata una dei soci fondatori della cooperativa Thauma, avente sede a Conegliano e operante nel Quartier del Piave.
Mi sono sposata nel 2006 e ho cercato un lavoro diverso per poter conciliare meglio i tempi del lavoro e della nuova mia famiglia che andavo a costruire.
Ho poi lavorato per 15 anni presso la comunità Villa Regina mundi di Treviso (comunità femminile che accoglie persone tossicodipendenti e in situazione di marginalità sociali). Lì ho compreso quanto più facile sarebbe riuscire ad aiutare le coppie a "fare famiglia bene", piuttosto che arrivare a curare il sintomo: si eviterebbero tante situazioni di fatica e sofferenza. Lavorare in comunità mi ha forgiato e mi ha fatto "capovolgere" i miei sistemi di riferimento: i sintomi spesso "servono" ai sistemi famigliari, solo che è il paziente che si sacrifica per il sistema. I nostri sistemi di cura solitamente ricevono i pazienti, ma non basta perché i nostri pazienti "lavorano" per le loro famiglie!

Con questa urgenza di "vederci meglio" e di acquisire maggiori competenze mi sono iscritta all'Istituto Veneto di terapia Famigliare, dove mi sono specializzata nel 2011, trovando altre "madri e padri professionali" molto preziosi ed importanti: Ancilla Dal Medico, a me tanto cara, Marcellino Vetere, Aldo Mattucci e Luciano Tonnellato. Loro, non senza mie fatiche e pianti, mi hanno "tolto etti di prosciutto dagli occhi", lanciandomi nel mondo e dal 2012 ho un'attività in libera professione come psicoterapeuta.

La relazione con il Centro della Famiglia

Con la nascita dei miei primi due figli, assieme a mio marito, consapevoli di quanto difficile è fare famiglia e alla ricerca di competenze, non solo per noi, ma anche per poter aiutare meglio le famiglie attorno a noi, abbiamo sentito la necessità di iniziare la Scuola di Formazione Famigliare che il Centro della famiglia offre. Si tratta di una scuola triennale di gruppo sui temi della coniugalità, della genitorialità e della generatività nel sociale. E' stato un percorso che ci ha fatto crescere tanto come coppia e come famiglia, che ci ha lasciato in eredità delle amicizie con altre famiglie molto importanti e intime, risorse preziose per la crescita dei figli, per la condivisione delle fatiche della vita, per la costruzione del mondo e reti di famiglie che reputo necessarie ad ogni famiglia! Ho ritrovato Don Mario Cusinato, riallacciando i fili del mio percorso di vita e ho ritrovato anche Adriano Bordignon, compagno di un percorso che avevamo svolto sulle politiche familiari anni prima e compagno di strada nella vita, assieme alla sua famiglia. È attraverso quella conoscenza e quel legame che il Centro della famiglia, mi ha poi dato l'opportunità di poter lavorare come psicoterapeuta nel servizio del Consultorio famigliare e nei progetti ad esso collegati.
Cogliendo il bisogno delle coppie di essere accompagnate durante anche i difficili momenti della separazione, ho sentito l'esigenza di formarmi ulteriormente nella mediazione famigliare, perché i genitori in crisi di coppia potessero continuare a rispondere in modo adeguato ai bisogni dei figli.