La fertilità di coppia ha nuovi possibili supporti.

Sabato 25 gennaio sarà a Treviso il dottor Giuseppe Grande, endocrinologo e andrologo, perfezionato in Andrologia riproduttiva e Medicina della riproduzione, esperto sulla fertilità di coppia. Un professionista altamente specializzato che lavora presso l’Istituto scientifico internazionale “Paolo VI” per la fertilità ed infertilità umana dell’università Cattolica, Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma.

Il Percorso Famiglia Fertile

Un professionista altamente qualificato che assieme a psicoterapeuti, counselor della fertilità, ginecologi ed ostetriche compone uno staff innovativo a supporto della fertilità. Questo quadro “sanitario” che prevede l’ambulatorio dell’andrologo si incastra dentro la cornice di un unico disegno: il benessere familiare.

Ha anche trovato il supporto di ULSS 2 della Marca Trevigiana e di Assindustria VenetoCentro che sono divenute partner dell’iniziativa. Un segno che il tema della fertilità e della natalità sono di rilievo assoluto anche per il presente ed il futuro del Paese.

“L’ambulatorio di endocrinologia e di andrologia del Consultorio socio-sanitario che viene aperto dal 3 gennaio a Treviso è il primo esempio di una succursale decentrata dell’Istituto scientifico internazionale ‘Paolo VI’ per la fertilità e l’infertilità umana del Policlinico Gemelli dell’Università cattolica di Roma. E infatti tra il Centro della Famiglia e l’Istituto c’è già un protocollo di collaborazione che ora viene praticato”.
Così ha dichiarato il dottor Giuseppe Grande, endocrinologo e andrologo, responsabile del servizio di andrologia al Consultorio del Centro della Famiglia di Via san Nicolò.
Gli abbiamo fatto alcune domande.

Dottor Grande, la sua attività a Roma e ora a Treviso potrà aiutare l’incremento delle nascite?

Il punto, per un medico, non è questo. Può essere una conseguenza. Il medico si occupa della malattia del singolo e della sua salute, con attività di cura e di prevenzione. Lo scopo è il benessere della persona. Nel campo specifico, come endocrinologo mi occupo in particolare di diagnosticare e trattare gli squilibri dell’ormone, contribuendo a riparare il bilanciamento normale degli ormoni nell’organismo, per esempio la tiroide, nell’uomo e nella donna. Come andrologo sono invece lo specialista della salute maschile, in particolare delle funzioni e disfunzioni collegate con la riproduzione.

A quale fascia di popolazione si rivolge?

Ovviamente, in particolare ai maschi, di ogni età. In età giovanile è molto poco praticata, ma molto importante, la prevenzione. La diagnosi in fase precoce dà garanzie della salute della persona. La fertilità maschile è collegata fin da giovanissimi all’educazione a stili di vita e comportamenti corretti, a prevenzione e a trattamenti di eventuali condizioni patologiche.

E nei casi di infertilità di coppia?

Le coppie hanno oggi la possibilità di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita. All’Istituto scientifico “Paolo VI” e al Centro della Famiglia lavoriamo invece per la fertilità su base naturale. L’infertilità maschile ha delle cause, si tratta non di ignorare questo aspetto e di non andare subito incontro al metodo artificiale, bensì di diagnosticarle, curarle e indirizzare la coppia alla fertilità naturale. La percentuale di successo è molto elevata. E in più del 20% dei casi queste coppie hanno anche il secondo e il terzo figlio. A Treviso stiamo sperimentando gli esiti di un supporto psicorelazionale aggiuntivo e il supporto di un counselor che possa seguire la coppia lungo questo complesso cammino.

Ne risulta quindi, oltre che un beneficio psicologico e fisico per la coppia, anche un “contrasto” alla denatalità?

Le cause del vuoto nelle culle sono ampie, non sono imputabili solo alla singola coppia o all’infertilità maschile. Il medico si occupa del benessere delle persone. E per le persone che desiderano avere figli, oggi la scienza moderna può fare molto, proprio nella riconquista della naturalezza della fertilità. Ma è ancora troppo elevata la percentuale dei maschi che non fanno neppure una visita andrologica. Non va bene. E’ stato compiuto uno studio negli Stati Uniti ed è risultato che su sette milioni di persone che si sottopongono a fecondazione in vitro ben due milioni non hanno fatto prima una visita andrologica. E’ assurdo, hanno così scartato il possibile percorso naturale alla fecondazione, potendo evitare le controindicazioni di quello artificiale.

Sabato 25 gennaio, e a seguire per ogni mese il dott. Grande effettuerà le visite e consulenze presso il Consultorio.
Se hai interesse ad approfondire alcuni contenuti contatta la segreteria.

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