Una famiglia mi ha invitato a pregare

Articolo di don Francesco Pesce, Presidente del Centro della Famiglia, e Consulente Etico del Consultorio Familiare “Centro della Famiglia” di Treviso.

Quest’anno la quarta domenica di Quaresima una famiglia mi ha invitato a pregare: ovviamente, in teleconferenza.
Non era una preghiera in streaming, non c’erano tanti spettatori, neppure uno: il loro invito ad entrare a casa loro mi ha posto fin da subito in un atteggiamento diverso da colui che “guarda alla televisione”.

Nuove tecnologie

Le videochiamate, così frequenti in questo tempo, ci obbligano a fare una cosa soltanto (e non camminare con il telefono in mano o fare altre cose nel frattempo): fissare il volto dell’altro.
Allo stesso tempo ci lasciano entrare nelle case altrui e mostrare un po’ di casa nostra, della nostra intimità.

Una porta che si apre sulla famiglia

Ho assistito anche a una parte di preparativi: il papà che manda i figli a vestirsi bene «perché oggi è un giorno diverso dagli altri»; un bambino di sei anni che scende con la camicia e il cravattino; marito e moglie che stendono una tovaglia blu lucida; al centro una candela.
Tutti seduti attorno alla tavola, qualche istante di silenzio di stupore e forse anche di imbarazzo, il segno della croce, il racconto dell’incontro di Gesù con un uomo cieco dalla nascita…

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Cogliamo l’occasione per augurare, a voi e a tutte le vostre famiglie, un buona Settimana Santa ed una FELICE PASQUA.

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