In coppia ai tempi del Covid-19
Articolo di Veronica Gallo, psicologa e psicoterapeuta, esperta di terapia di coppia del Consultorio Familiare Centro della Famiglia.
#Oltre la distanza: rimaniamo connessi è l’iniziativa del nostro Consultorio per mettersi al fianco delle famiglie in questo periodo complesso. In questo articolo vorrei dare il mio contributo sulle relazioni di coppia alla luce del maggior tempo e spazi condivisi di questi giorni.
Stanno girando un sacco di video molto simpatici sui social rispetto a come stiamo vivendo questo “stare a casa”.
Chi è felice, dorme e mangia con la moglie che dietro si dimena legata e imbavagliata, chi cerca inutilmente di dire qualcosa tra le urla e gli strepiti delle liti di figli adolescenti, chi pur di non stare in casa sta in macchina, chi gioca a scambi di ruoli impossibili ed improbabili.
Esemplare è la foto di chi ha steso fuori dalla finestra non il solito arcobaleno dell'”Andrà tutto bene”, ma un bel lenzuolo grande con sopra scritto: “Veo digo, mi a copo!”.
Immagini scherzose che ci raccontano le nostre fatiche e i nostri desideri sul nostro stare in coppia ai tempi del Covid-19.
Una convivenza inattesa
Nessuno è esente: convivenza forzata, magari con spazi non sufficienti, con la voglia di uscire con queste meravigliose giornate di sole.
Giornate particolari con il pensiero sul lavoro che continua a chiederci di esserci, con i figli che non hanno capito che questa non è una vacanza, con la scuola che, nella ricerca di soluzioni, chiede strumenti e competenze informatiche che non tutti hanno.
Per non parlare delle mille telefonate di chi cerca rassicurazione e vicinanza, di chi si sente solo, nonni che vorrebbero vedere i loro nipoti, amici che organizzano “una birretta su wup o su skype” per uscire dalla routine domestica. E’ difficile chiedere e dare i giusti spazi ed è difficile essere sempre insieme. Normale quindi che sorgano fatiche o conflitti: benvenuti nell’era del Covid-19.
Come far fronte a questa novità?
Allora come poter affrontare questo stare in coppia ai tempi del Covid-19. Come fare perché questa convivenza inconsueta sia vissuta in modo che sia utile e generativo per la nostra vita di coppia? Non è facile anche perché le famiglie vivono spesso due fenomeni molto particolari: la liquidità della relazione di coppia e la densità della relazione genitoriale. Scopri di più su liquidità e densità delle relazioni in famiglia.
Intanto partiamo accettando di lasciarci interpellare da come stiamo vivendo questa compresenza.
Poterci chiedere dove siamo arrivati o che fatiche stiamo facendo come coppia è già un bel regalo che ci stiamo facendo!
Stare davanti a queste domande ci risulterà più facile se teniamo in considerazione che ogni nostro atteggiamento scrive già una strada di relazione.
No a rancore o competizione
Rancore e competizione ad esempio non ci aiuteranno a vivere bene in coppia ai tempi del Covid-19.
Il rancore non ci permette di andare avanti perché congela i clichè, impedisce di vedere l’altro nella novità di cui ogni persona è sempre portatore in quanto già prefigura come l’altro si muoverà nei miei confronti.
La competizione poi è l’opposto del fare squadra: nella competizione prevale l’Io sul Noi e la necessità dell’affermazione del valore di sè in opposizione all’altro, anzi, talvolta anche nello screditamento dell’altro. Eppure ogni storia ha un passato e con esso ci possono essere anche errori, ingiustizie, ferite che fanno ancora male e ogni relazione ha una certa quota di confronto- scontro con l’altro che qualche volta si connota più come un “mors tua vita mea”.
Come uscirne bene?
Trasformando il rancore in nuova possibilità e la competizione in stima.
Riuscire a vederci con occhi nuovi, occhi che si aprono a ciò che dell’altro ancora non so o non ho visto o ho frainteso; recuperare le risorse dell’altro, le sue potenzialità, le sue qualità.
Dare a tutti questi aspetti un valore e un significato nuovo. Provare a riscrivere quelli che penso siano dei clichè scontati, perché tanto l’altro lo conosco da un pò; impedire all’abitudine che sia la prima ad aver parola, ma lasciare la parola a ciò che l’altro è.
In divenire lo siamo tutti e ciò che l’altro è oggi, dipende anche da cosa sono diventato io.
Impariamo prima a chiederci come siamo diventati e cosa di noi ha fatto diventare l’altro ciò che è.
Gustatevi questo tempo!
Care coppie, gustatevelo questo tempo: ci stanno dando un’opportunità bellissima di riscorprirci nelle piccole cose, in un tempo di quotidianità, nello stare semplicemente insieme.
La persona che vi sta accanto è un dono prezioso.
Nutrite questo tempo!
Questo tempo allora nutritelo di ascolto reciproco, di attenzioni, piccoli gesti quotidiani: un favore, un’attenzione in più nel cibo che si prepara, un fiore nella postazione dello smartwork, la colazione a letto e chi più ne ha più ne metta. Un tempo per riprogettare e riprogettarsi, costruire qualcosa di nuovo, aggiustare qualcosa di rotto.
Un tempo per fare qualcosa di bello assieme. Un tempo per perdonarsi. Un tempo per ripartire.
Questo è l’augurio più grande che vogliamo farvi.
E se avete bisogno di un supporto non esitate a contattare il nostro staff.
La nostra Equipe di Psicologia Clinica può sostenervi anche con “colloqui da casa”.