L’assegno Unico Universale è legge
Con il via libera del Senato al Ddl famiglia, già approvato nel 2020 dalla Camera, viene finalmente introdotto un Assegno Unico e universale per i figli.
Un assegno mensile fino a 250 euro per ogni figlio, secondo quanto già confermato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che verrà corrisposto, a partire dal 1° luglio 2021, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età di ogni figlio a carico.
L’assegno è unico in quanto raggruppa una selva di provvedimenti e bonus in un’unica misura. L’assegno è universale cioè ne beneficeranno tutte le famiglie.
Questo è un fatto significativo perché ad oggi sono esclusi dall’Assegno per il nucleo familiare i figli dei liberi professionisti, dei disoccupati e degli incapienti.
Vi sarà comunque una proporzionalità sulla base dell’Isee. A definire i dettagli per ottenere l’assegno secondo i principi dettati dalla legge delega saranno i decreti attuativi che il Governo emanerà nelle prossime settimane.
La nostra soddisfazione
“La definitiva approvazione dell’Assegno Unico è sicuramente un grande passo avanti nel riconoscimento del valore sociale della famiglia come soggetto a sé stante.
Un pilastro fondamentale per la nostra società che va sostenuto nella sua capacità di far fronte anche alle circostanze più critiche, come quella che stiamo vivendo”, il commento di don Francesco Pesce, Presidente del Centro della Famiglia.
Don Francesco Pesce prosegue:
“Oggi celebriamo sicuramente un risultato importante, esito anche della grande mobilitazione promossa dal Forum delle Associazioni Familiari, che dimostra come investire energie per creare legami con altre famiglie produca effetti sostanziali per la collettività.
Sarà necessario innalzare le risorse destinate per avvicinare la misura a quella degli altri Paesi europei che prevedono assegni molto più significativi.
Un traguardo storico verso un cambio di rotta in tema di natalità. Non c’è futuro senza figli.”
Le dichiarazioni alla stampa del Centro della Famiglia
Le nostre preoccupazioni
Se da un lato c’è grande soddisfazione, ci sono delle questioni da risolvere tempestivamente:
“Auspichiamo che vi sia un incremento delle risorse destinate all’Assegno Unico Universale. Le simulazioni di Istat ipotizzano che, con le sole risorse attualmente stanziate, il 30% delle famiglie potrebbe avere uno svantaggio dalle nuove misure.
È necessario quindi almeno un miliardo aggiuntivo per attivare una “clausola di salvataggio” che non faccia perdere un euro ad alcuna famiglia.
E’ stato fatto un passo significativo sarebbe un peccato avere il “braccino corto”.
I decreti del Governo, poi, devono essere tempestivi ed efficienti per permettere ad INPS di erogare l’Assegno rapidamente.
Basti pensare che da qui a luglio tutte le famiglie interessate dovranno produrre l’Isee.”
Come si ottiene
L’accesso all’assegno unico è assicurato per ogni figlio a carico con i criteri di universalità e progressività di seguito elencati:
• l’ammontare dell’assegno è modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, come individuata dall’Isee o da sue componenti, tenendo conto dell’età dei figli a carico;
• è pienamente compatibile con la fruizione del Reddito di cittadinanza;
• non è considerato per la richiesta e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e di altri benefici e prestazioni sociali previsti da altre norme in favore dei figli con disabilità;
• è ripartito nella misura del 50% tra i genitori ovvero, in loro assenza, è assegnato a chi esercita la responsabilità genitoriale;
• è concesso in forma di credito d’imposta ovvero di erogazione mensile di una somma in denaro.
Decorrenza e importo
Il beneficio viene riconosciuto dal 7° mese di gravidanza e consiste in una quota media mensile fino a 250 euro. L’assegno si dice universale perché un importo minimo è riconosciuto a tutte le famiglie con figli fino a a 21 anni. Una maggiorazione variabile determinata per scaglioni dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
E’ riconosciuta una integrazione compensativa dell’importo dell’assegno diretta ad assicurare che lo stesso non risulti in ogni caso inferiore a al trattamento complessivo in quello in godimento al nucleo familiare.
Spetta sino a 21 anni
Dai 18 ai 21 anni, sempre per i figli a carico, l’assegno è corrisposto con importo inferiore a quello riconosciuto per i minorenni, ma solo in presenza di determinate condizioni (es. percorsi di formazione scolastica, tirocini o percorsi lavorativi a basso reddito, disoccupazione) con la possibilità, peraltro, di corrisponderlo direttamente al figlio maggiorenne, per favorirne l’autonomia.
Figli disabili
Per quanto riguarda i figli con disabilità, è prevista una maggiorazione graduata secondo la gravità della disabilità rispetto agli importi riconosciuti ai figli minorenni e maggiorenni in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%. In tal caso l’assegno viene corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del 21° anno di età qualora il figlio con disabilità risulti ancora a carico. Tali incrementi sono concessi ai ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Terzo figlio
In caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato del venti per cento;
Condizioni
L’assegno universale è subordinato al possesso cumulativamente dei seguenti requisiti:
1. essere in possesso della cittadinanza italiana, ovvero essere un cittadino di paesi facenti parte dell’Ue, o suo familiare, in quanto titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere un cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
2. essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
3. convivere con i figli a carico in Italia;
4. essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
Cosa sostituisce
L’introduzione dell’assegno unico comporta il graduale superamento o la soppressione delle seguenti misure:
• assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
• assegno di natalità;
• premio alla nascita;
• fondo di sostegno alla natalità previsto dall’articolo 1, commi 348 e 349, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;
• detrazioni fiscali;
• assegni familiari.
Il percorso
L’Assegno Unico Universale è stato approvato al Senato ed alla Camera senza alcun voto contrario, nel segno di una grande convergenza di intese, che mai si è verificata nel nostro Paese negli ultimi anni. Come accade per tutte le cose positive, molti desiderano intestarsi la paternità oppure evidenziare il contributo offerto.
Indubbiamente il ruolo delle Forum delle Associazioni Familiari è stato fondamentale per la capacità di creare attenzione e coesione attorno al tema straategico della famiglia e natalità e dell’Assegno Unico.
Merita approfondire quali sono stati la genesi ed i “passaggi” fondamentali in questo interessante articolo di Massimo Calvi per Avvenire.