Comprendere le fragilità dei figli

Come faccio a capire se la difficoltà che sta vivendo mio figlio è legata al suo carattere o ad un momento di crescita che sta vivendo?
Come facciamo a comprendere le fragilità dei figli?

Certo, fare la mamma o il papà non è un mestiere semplice e non ci sono ricette prefissate.
Potrebbe essere importante, però, porsi delle domande e non fare confronti con altri bambini: la crescita dei nostri figli non è una linea retta, non tutti crescono allo stesso modo, ognuno ha i suoi tempi.

Quali risorse esercitare e mettere in campo?

Per comprendere la natura delle loro fragilità e aiutarli ad affrontare le difficoltà potrebbe essere importante, nella relazione con loro, mettere in pratica alcuni atteggiamenti.

Si tratta di un lavoro artigianale che necessita di pazienza e di continuo aggiornamento e adeguamento. Essere genitori è estremamente interessante e coinvolgente!

La pazienza:

A volte può capitare che, nonostante i migliori propositi di ogni genitore, si arrivi a perdere la pazienza con i propri figli.
Questo può accadere principalmente per due motivi.
Per cause esterne, come lo stress quotidiano da lavoro, da routine, da malattia, o altro.
Oppure specifici comportamenti dei figli che urtano le nostre aspettative o sensibilità.

E’ importante perciò dedicare ogni giorno qualche minuto a riflettere sul proprio stato emotivo, per allenarci a riconoscere quando siamo nervosi o che cosa ci rende nervosi.
Sarà poi più semplice evitare di inciampare in conflitti inutili ed esercitare la propria capacità ad essere pazienti.

L’ascolto reciproco:

Per instaurare una relazione generativa tra genitori e figli, è necessario imparare a comunicare in modo efficace.
Questo non significa semplicemente sapersi esprimere, ma soprattutto attivare una delle funzioni educative più importanti, che è l’ascolto attivo, che permette di migliorare la comprensione dell’altro e di entrare in sintonia con lui. Per riuscirci è necessario creare un clima di fiducia e disponibilità, che metta al centro il figlio (e non sé stessi), valorizzando i contributi di ognuno e dimostrando anche con il linguaggio del corpo una coerenza con le parole espresse.

La capacità di osservare il figlio senza giudizio:

I genitori hanno un potere “generativo” verso i figli anche dopo la nascita. L’immagine di sé che viene “raccontata” dai genitori li aiuta a definirsi e a individuare i loro percorsi di crescita.
Quando, dopo una caduta o un’incomprensione, vi relazionate con loro, fategli sapere che siete lì per insegnare e accompagnare la loro maturazione.
Non per giudicare, non per umiliare e punire.

Solo così costruirete un’atmosfera di sicurezza in cui il bambino/ragazzo imparerà volentieri i modi costruttivi per raggiungere i suoi obiettivi.

L’incoraggiamento positivo si basa sull’osservare i figli senza mai giudicarli ed ingabbiarli dentro una cornice negativa.
Ricordate che incoraggiare significa accettare vostro figlio per come è.
Accettare è la base dell’amore incondizionato, che non avanza pretese.

Il confronto in coppia delle proprie osservazioni:

Accompagnare un bambino alla crescita è complesso e per farlo ognuno attinge prevalentemente dalla propria esperienza di vita o dall’educazione impartita dai propri genitori.
Ed ecco che le storie familiari diverse dei due partner possono produrre dei conflitti sulle interpretazioni da dare alle osservazione, ma anche sulle decisioni che ne conseguono.

E’ invece molto utile fare di queste differenti storie educative, un patrimonio coerente ed utile per il figlio.
Nel caso in cui ci sia disaccordo è necessario confrontarsi lontano dai bambini e trovare un punto d’incontro… e davanti a loro essere sempre una voce unica.

Ancora di più è utile confrontarsi ed “integrarsi” su come “leggiamo ed interpretiamo” la vita ed i sentimenti dei figli.
Questo significa essere una coppia unita sull’educazione dei figli.

E se non bastasse?

E se questi primo semplici consigli non bastassero per aiutarci a comprendere le fragilità dei figli?

In questi casi può essere d’aiuto rivolgersi ai nostri psicologi esperti della età evolutiva per un sostegno alla genitorialità, che può aiutare a mettere in luce se sono difficoltà intrinseche o dettate dal periodo evolutivo.

Essere sostenuti, rende più semplice sostenere i propri figli. Avere la comprensione e la consapevolezza delle nostre risorse e delle nostre difficoltà, ci può essere enormemente d’aiuto.

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