Oggi, 28 marzo, ricorre la Giornata Mondiale dell’Endometriosi, istituita nel 2014 per porre l’attenzione su una malattia che, in alcuni casi, può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono.

L’endometriosi è una patologia estrogeno-dipendente infiammatoria cronica definita dalla presenza di tessuto simil endometriale, ghiandole e stroma al di fuori della cavità uterina. In Italia si stima che colpisca almeno 3 milioni di persone, con un’incidenza di circa il 10% nelle donne in età riproduttiva.
Tanti sono gli aspetti da tenere in considerazione per comprendere i vissuti di una donna con endometriosi: la fatica della diagnosi, lo sfinimento che comporta l’avere a che fare con una malattia che puntualmente ripresenta i suoi sintomi (in primis dolore e infertilità), l’invasività delle cure, la difficoltà a gestire nel quotidiano i sintomi fisici che la malattia comporta.

Si possono vivere sensazioni di perdita di controllo, ansia, stanchezza cronica, sensazione di solitudine e isolamento, sentimenti di disperazione, depressione.
L’impatto che la malattia ha sulla vita della donna non riguarda solo la sfera fisiologica e psicologico-identitaria, ma anche lavorativa, socio-relazionale e familiare.
Anche rispetto a questa malattia, è più facile se si “porta” insieme!

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