Potremmo, forse, ringraziare il coronavirus?

Articolo di Marta Benvenuti, psicologa, psicoterapeuta e formatrice del Consultorio Familiare Centro della Famiglia.

Cambiano i ritmi e gli stili di vita

Potremo un giorno arrivare a ringraziare il coronavirus? Chi lo sa?
In questo periodo di convivenza forzata, genitori e figli si trovano a stretto contatto… come, probabilmente, da molto non accadeva!
Aumentano in questo modo anche liti, conflitti tra fratelli, viene ricordata con rammarico “la santa scuola” e le attività quotidiane …
Disabituati alla reciproca e costante presenza, ci si trova costretti a stabilire regole e routine che diano respiro ad entrambi.

Una sfida non facile

Ci si trova a fare questo, contando soltanto sulle proprie forze (come famiglie) e avendo come metro di paragone la potenza strutturante dell’istituzione scolastica.
Come reggere il confronto? Il senso di inadeguatezza dei genitori, in questo periodo, rischia di salire alle stelle!
Che succede dentro le nostre case? Genitori che faticano a farsi rispettare, figli che vivono queste giornate “di vacanza”, svegliandosi tardi e andando a letto … ancora più tardi … nonni baby sitter ridotti allo stremo …

Alle famiglie anche questa volta è chiesto uno sforzo in più, con la certezza che non deluderanno. Leggi il Comunicato Stampa di don Francesco Pesce, Direttore della Fondazione Centro della Famiglia.

Ci sono le emozioni

Al di là di quello che si legge e oltre “il fare” che, per abitudine, siamo portati a vedere e sottolineare, rimane l’emozione e scorre (neanche tanto sotterranea) permeando minuti, ore, giornate… E come per magia, se guardiamo con altri occhi, compaiono le tante sfumature emotive cui è talvolta difficile dare senso…
Compaiono e riusciamo a vederle nei nostri figli, che ci vedono preoccupati passare da un notiziario all’altro, che ci vedono tenere norme igieniche, ai quali noi diciamo “va tutto bene (non preoccuparti)”!

Ancora, nei bambini più piccoli, che iniziano a sentire la sfumatura della nostalgia per la loro scuola dell’infanzia , delle maestre e dei compagni. Nei ragazzi più grandi, che parlano attraverso il corpo delle loro ansie e paure, dicendosi felici di rimanere “in vacanza” ( ma che hanno evidentemente già appreso qualcosa, dal nostro modello comunicativo). E la noia… poco sopportata ed evitata a tutti i costi…ma dalla noia nascono spesso le idee più creative!

Che fare?

La risposta è una, concentrarci sul presente, renderlo un tempo importante e generativo di nuove relazioni, anche in casa.
Il sostegno alla crescita dei nostri bambini non può che trarre beneficio da momenti come questo!
Approfittiamo del clima e dell’evidente stato di “sospensione” in cui tutti ci troviamo, per esplorare le emozioni, soprattutto quelle che solitamente tocchiamo meno, paura in primis.

Condividere gli stati d’animo

Parlare ai bambini della nostra paura, ci consente di recuperare delle parti di noi e connetterle con quelle dei nostri bambini. E’ normale avere paura, è sano avere paura, tutti abbiamo paura! Tutte le emozioni hanno uguale dignità e ciascuno di noi ha un modo diverso e proprio per esprimerle… e in questo, ogni singolo modo, va rispettato. Tu come fai?

Un tempo prezioso

Il tempo a casa coi figli può diventare un tempo per il riordino e il dialogo: farsi aiutare dai figli nel togliere dall’armadio quei vestiti che non gli vanno più diventa un modo per ricordare le occasioni in cui hanno indossato quel vestito, sottolineando la crescita (fisica ma non solo).

Ti ricordi quando…? Eri così piccolo (perché ovviamente ora sono grandi!) e non riuscivi neanche a fare le capriole, ti ricordi?
E adesso, invece, guarda che grande e bello che sei!E chissà tra 2 anni quanto crescerai, ancora…! Che dici?! Ricordo, consapevolezza del presente, autostima e immaginazione…
Può diventare un tempo per prendersi cura, insieme, della nostra casa e della nostra famiglia.

Fare cose insieme

Potremmo, forse, ringraziare il coronavirus? Dipende anche dalle strategie che metteremo in atto.
Non è scritto da nessuna parte che le faccende domestiche non si possono fare tutti assieme, magari a ritmo e suon di musica!

Alterniamo attività di concentrazione (dai compiti ai giochi in scatola, passando attraverso i mille e più lavoretti che stanno tappezzando il web…) a momenti di slancio creativo (in cucina, ad esempio, buoni strumenti sono anche i colori a dita, il pongo, le tempere…), a momenti corporei (gara di capriole, saltello su un piede e su due, percorsi motori di vario genere…), giochi simbolici (travestimenti e scenette teatrali…).

Autonomia … e anche un pò di sana noia

Non necessariamente ciò significa stare sempre assieme ai bambini. Lasciare loro un tempo da gestire in autonomia è importante. Lasciare che si annoino, altrettanto.

La noia dovrebbe essere un diritto di ogni bambino e non un problema da risolvere.
La noia, infatti, permette al fanciullo di fare introspezione, di pensare e riflettere, di vivere il silenzio e l’inattività e di agire di conseguenza per creare qualcosa in grado di superare la noia stessa: ma deve essere lui stesso, il bambino o il ragazzo, ad attivarsi in prima persona per trovare una soluzione e non noi adulti a farlo al posto suo mediante innumerevoli attività per cercare di prevenire questo stato di quiete.

Stabiliamo tempi e orari, con flessibilità. Parliamo di emozioni, con coerenza.

Il tempo condiviso è prezioso

Potremmo, forse, ringraziare il coronavirus? Forse dipende anche da noi.
Il tempo a casa è un tempo prezioso, sta a noi genitori decidere come riempirlo.
Ogni momento di crisi può anche essere un’opportunità se interpretato con fantasia, coraggio e generatività!

Il Servizio per l’età evolutiva

Marta Benvenuti è la coordinatrice del Servizio per l’età evolutiva che offre consulenza psicopedagogica di sostegno alla genitorialità in situazioni di difficoltà nella comunicazione in famiglia.
Il Servizio offre supporto nei momenti di crisi/passaggio/riassestamento in famiglia (in seguito a separazioni, lutti primari, cambiamenti lavorativi, traslochi…), nelle difficoltà in particolari tappe evolutive (dallo svezzamento e l’età dei capricci all’adolescenza …).
Un punto di riferimento qualificato per i genitori e i loro figli. Se hai domande o bubbi contattaci!

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